L’agricoltura biologica taglia i consumi energetici e scende in campo per ridurre la dipendenza dal gas russo e i rincari dei prezzi scatenati dalla guerra in Ucraina, fattori che ormai da mesi si ripercuotono a valanga dalle aziende agricole alla spesa delle famiglie. Una battaglia, questa, che parte dal Sana di Bologna, il salone del biologico alla Fiera che giovedì 8 settembre vedrà l’inaugurazione dello stand della Coldiretti (Padiglione 30, Stand C/21), al cui interno verrà illustrato il contributo dell’agricoltura biologica italiana nella riduzione dei consumi energetici.
Un’agricoltura che, per altro, è leader in Europa nel settore del biologico, vantando anche la presenza di innovative e numerose esperienze dei giovani agricoltori nostrani.
Lo Stivale è leader in Europa per numero di imprese bio
“Con 70mila produttori – spiegano Gianluca Boeri, Presidente Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale – l’Italia si conferma il Paese leader in Europa per numero di imprese impegnate nel biologico, un settore con ampie opportunità di crescita economica ed occupazionale. Nell’ultimo decennio le vendite bio totali sono più che raddoppiate (+122%), tanto che nel 2021 gli acquisti di questa tipologia di prodotti Made in Italy (e, nel nostro caso, Made in Liguria) hanno sfiorato il record di 7,5 miliardi di euro, tra consumi interni ed export. Secondo un’analisi di Coldiretti relativa ai dati Ismea, redatta a luglio per la presentazione del Piano di Azione del biologico del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ad oggi la superficie coltivata a biologico in Italia supera i 2,1 milioni di ettari”.
Un dato che segna il record storico del nostro Paese, con un raddoppio trainato dalla fiducia dei consumatori, con 1 italiano su 5 che consuma regolarmente prodotti bio ed è disposto a pagare anche di più per acquistare un prodotto certificato. Allo stesso modo, questa spinta verso il biologico è sostenuta soprattutto da motivi legati alla salute, così come fondamentali nella scelta di acquisto risultano la provenienza e le garanzie di certificazione degli alimenti.
“Non a caso – continuano – le aziende biologiche rappresentano un pezzo importante del percorso di valorizzazione della nostra agricoltura, e la stessa agricoltura biologica rappresenta un tassello sempre più importante per il nostro territorio, con le produzioni che vanno da quelle derivanti dall’attività zootecnica (latte, formaggi, miele, carne) all’olivicoltura, dall’orticoltura alla produzione di aromatiche. Promuovere il ricorso a materia prima italiana certificata, riducendo i volumi delle importazioni, costituisce, dunque, un ulteriore stimolo di crescita del territorio”.