14 Ottobre 2021
COLDIRETTI IMPERIA E SAVONA- OLIVICOLTURA AL BIVIO: NUOVE STRATEGIE DI SVILUPPO

Presentati i punti prioritari per il rilancio dell’olivicoltura ligure

I problemi del comparto olivicolo, l’analisi sul raccolto negli ultimi 5 anni di cui solo 2 produttivi e le proposte tecniche: questi i contenuti principali dell’incontro che Coldiretti Imperia e Savona ha organizzato con i gruppi olivicoli a cui ha preso parte Giovanni Minuto, ricercatore e direttore  del CERSAA (Centro di Sperimentazione ed Assistenza Agricola), azienda speciale della CCIAA riviere di Liguria.

“Un incontro importante durante il quale abbiamo presentato i punti principali per il rilancio dell’olivicoltura ligure – commentano il Presidente di Coldiretti Imperia Gianluca Boeri e il Direttore Provinciale Domenico Pautasso insieme al Presidente di Coldiretti Savona Marcello Grenna e il Direttore Provinciale Antonio Ciotta -. Sicuramente è importante analizzare e studiare le cause di fenomeni estremi che hanno causato il mancato raccolto, oltre a selezionare, potenziare e aggregare tutte le migliori attività tecniche di monitoraggio, formando le imprese olivicole al cosiddetto “monitoraggio partecipato”, per capire quali sono le strade di difesa da intraprendere. Come è opportuna un’azione congiunta  - spiegano - con altre Regioni, con le Organizzazioni agricole, con il Consorzio dell’Olio DOP Riviera Ligure, con i Centri di Saggio presenti sul territorio per mettere in atto tutte le iniziative tecnico-amministrative necessarie e adottare nuovi mezzi di difesa dalle patologie che colpiscono le piante, oltre a strumenti innovativi per la distribuzione dei prodotti fitosanitari. Infine – concludono – vanno programmati specifici interventi tecnico-finanziari a supporto dell’olivicoltura attiva investendo nella realizzazione di impianti di irrigazione di soccorso e di invasi per la raccolta delle acque piovane o superficiali, nella manutenzione dei terrazzamenti,  nella formazione degli olivicoltori così come vanno recuperati gli oliveti abbandonati o in via di abbandono, attraverso interventi con finalità sia agricole che ambientali, al fine di contribuire sia alla difesa del territorio e del suo valore culturale e turistico, sia di favorire il ricambio generazionale”.