Ad oggi quasi il 70% delle amministrazioni comunali dell’imperiese ha deliberato la propria contrarietà alla commercializzazione di cibo sintetico in Italia
"Un risultato notevole – spiegano il presidente Coldiretti Imperia, Gianluca Boeri, e il Direttore, Domenico Pautasso – che segna un punto importante in questa battaglia a favore del made in Italy e della sovranità alimentare". La dura presa di posizione della Coldiretti, insomma, sta dando i suoi frutti.
Il cibo sintetico viene prodotto in bioreattori dove non si salvaguarda l’ambiente. Comporta maggior consumo d’acqua ed energia rispetto agli allevamenti tradizionali, omologa le scelte sul cibo e favorisce gli interessi di pochi operatori monopolizzando l’offerta di cibo nel mondo.
Il commento del Presidente Boeri
“È un ragionamento – spiega il Presidente Boeri – che va oltre ogni logica naturale. Si tratta di ricchezze, di lobby che imperversano a Bruxelles e di un’Europa ostaggio delle multinazionali. Lo si evince dal via libera alle etichette allarmistiche sul vino, dagli attacchi alla zootecnia, dalla strategia Farm to Fork, dal Big Pharma. E, ultimo in ordine di tempo, dall’allarme degli insetti a tavola. Per Coldiretti questo è un attacco mirato a distruggere un’intera economia reale”.
L'importanza dell'agroalimentare in Italia
In questo scenario, il Direttore Pautasso, inoltre, ricorda che “la filiera agroalimentare italiana, dai campi alla tavola, vale 575 miliardi di euro (quasi un quarto del Pil nazionale) e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio”.
Il problema del cibo sintetico
Chi controllerà il cibo controllerà la libertà dei popoli e le democrazie dei Paesi. In Italia non esistono allevamenti intensivi: esistono allevatori sottoposti a rigidi controlli sul benessere animale e sui prodotti utilizzati nelle diverse coltivazioni. Il cibo sintetico, ottenuto in laboratorio attraverso cellule staminali riprodotte in vitro (come nel caso della carne) o proteine vegetali (vedi il pesce sintetico vegetale), rappresenterebbe un durissimo colpo all'intero comparto agricolo alimentare del nostro Paese.
Per Coldiretti alla base della sovranità alimentare vi è un’educazione alimentare fatta di qualità ed eccellenze del territorio, che vanno tutelate.
Una posizione ferma
"La nostra forza sono la nostra tenacia, la nostra cultura e la nostra capacità di esaltare i prodotti, la dieta mediterranea. È inutile – proseguono i vertici di Coldiretti Imperia – stilare un elenco dei prodotti nostrani che arricchiscono le tavole di italiani e non. Il fermo “no” al cibo sintetico non è un “no” alla popolazione vegana e vegetariana, ma un “sì” alle eccellenze italiane fatte di carni, verdure, formaggi, salumi, latticini. Un contesto in cui, chiaramente, il benessere animale e la qualità dei prodotti sono alla base della nostra filosofia".